Santa Sofia
“È posta in un bellissimo sito, cioè sopra un colle in ascesa facilissima, che discopre parte della città ed è tra due vallette: tutti i colli intorno sono amenissimi e copiosi di buonissime acque; onde questa fabrica è ornata di giardini e fontane meravigliose.” (Andrea Palladio)
Leggendo questa frase immaginate di capitare in Valpolicella, alla scoperta della terra del vino, e di svoltare a un certo punto in un viale alberato, seguendo le indicazioni di un cartello che recita “Villa Santa Sofia”.
In fondo alla strada, un piccolo spiazzo dove lasciare l’auto, alcune botti e una porticina sotto la grande insegna in ferro battuto “Cantine Santa Sofia”.

Avvicinatevi e suonate il campanello, qualcuno viene ad aprirvi ed entrate in una singolare sala degustazione: ai muri sono affissi premi incorniciati e foto suggestive di grappoli d’uva in appassimento, di grandi botti di legno e di barrique.
Fermatevi a osservare il camino, su cui vedete esposte bottiglie antiche, di annate diverse, alcune dalla forma un po’ curiosa, alcune dall’etichetta scritta a mano, tutte ricoperte da un leggero strato di polvere a darvi l’impressione che siano lì da molto tempo.
Sbirciate fuori dalla finestra scostando la tendina e iniziate a scorgere un colonnato di una bellissima e imponente villa rinascimentale. In un piccolo libro accanto alla finestra riuscite a leggere:
“Fondata nel 1811, l’azienda vinicola Santa Sofia ha sede e cantine a Pedemonte, a nord di Verona (Italia), nella villa gentilizia realizzata da Andrea Palladio nel XVI secolo, conosciuta come Villa Sarego, in una delle zone più belle e temperate della Valpolicella Classica. Dal 1996 Villa Santa Sofia è inserita nel patrimonio mondiale dell'UNESCO assieme alle altre dimore realizzate dall’Arch. Andrea Palladio”.
Aperto sull’antico tavolo in legno al centro della stanza, un grosso volume rilegato attira l’attenzione:

Ormai vi è chiaro di essere capitati in un posto speciale. E di certo ora vorrete saperne di più.